In fondo l’avvocato Ghedini ha ragione. Se il capo del governo è “l’utilizzatore finale” non ha colpe. D’altra parte, siamo un Paese così: esiste una fortissima domanda di prostituzione e l’offerta è più che adeguata. Non si può dire che non ce ne sia per tutti i gusti, ogni fantasia è opportunamente appagata, da quelle lecite a quelle proibite, ma di facile soddisfazione. Le nuove norme in vigore (Viva la Carfagna, come diceva una vecchia canzone di Nino Ferrer) puniscono chi compra e chi vende, ma non “l’utilizzatore finale”, che non ha contrattato al bordo della strada, non ha richiesto un determinato servizio ad un’agenzia, non ha telefonato all’inserzione AAA Bellissima Formosissima Bambola Bielorussa Bionda Naturale Offresi per ogni servizio anche a domicilio momenti rilassanti garantiti, anche di gruppo con trans, S&M, Fetish, Bondage eccetera, ma, semplicemente, ha aperto la porta di casa ad un conoscente, che gli ha messo, prima in sala da pranzo, poi in salotto, quindi in camera da letto, una tizia, che infine si è resa disponibile a giocare al dottore col Presidente. Che male c’è? Ah be’ sì, si dice che a Villa Certosa le ragazze fossero decine, alcune anche slave. Ma vogliamo formalizzarci anche su questo? Ma ve lo vedete il presidente sulla Padana Superiore o sulla Olbia-Porto Rotondo che carica sul pulmino un plotone di invitate alle sue feste come un Sircana qualsiasi? E diamine, noblesse oblige, stiamo parlando di un un uomo di gusto, un esteta, un ospite che porta i visitatori a mostrare le bellezze della sua villa: l’orto botanico, il laghetto, la piscina, il porticciolo, non un becero puttaniere da bettola del porto. E poi, se qualcuna delle ragazze si ferma per la notte, perdinci, l’ospitalità è sacra, c’è tanto di quello spazio dentro e fuori della villa, che un buco lo si trova certamente, foss’anche il capanno degli attrezzi o il parco dei cactus. Certo, la maggior parte degli italiani non ha una villa Certosa o un Palazzo Grazioli da mostrare ad una squillo, pardon, escort, come la Ford, ma i sedili ribaltabili, un’area di servizio, un motel o un alberghetto ad una stella dove si cambia la biancheria una volta al mese, ma tant’è, l’importante è rappresentare gli italiani, le loro istanze e le loro esigenze. Il prossimo slogan elettorale sarà: più puttane per tutti. Il ministro Tremonti ci darà dentro con la una nuova social card, per chi non si potrà permettere il “servizio in camera”; con il ministro Sacconi provvederà ad un nuovo welfare che preveda forniture di Viagra e Cialis ai più bisognosi, in base a reddito e stato della prostata (ma lo sapete che tre anni fa Tiziana Maiolo, assessore ai servizi sociali di Milano lo propose seriamente?); il ministro Maroni emetterà una circolare per far sbarcare a Lampedusa solo donne e ragazzine e restituire ai libici tutti i maschi, mentre il ministro Brambilla firmerà accordi con Cambogia, Thailandia, Bangladesh, Brasile, Salvador, Colombia, per incrementare gli arrivi di minori da laggiù, invece di costringere gli italiani a spostarsi per il mai troppo deprecato turismo sessuale, una vera barbarie. Questo significa venire incontro ai nostri bisogni! Grazie Presidente di rappresentarci così bene. Meno male che Silvio c’è.