rhodesÈ stato con me per 33 anni, non ci siamo mai separati da quando nel 1976, lui aveva solo un anno e io 14, mi è entrato in casa. Quanto tempo abbiamo passato assieme! Pomeriggi, serate, notti a studiare, a divertirsi, a sperimentare nuove inclinazioni, esperienze elettroniche e psichedeliche, qualche faticosa trasferta, talvolta non indolore. 33 anni di amicizia mai tradita. E ieri l’ho visto andare, portato a spalla da due amici. Ho detto loro di trattarlo bene, non fargli sentire troppo la mia mancanza. Mi sono fatto promettere che potrò andare a trovarlo nei prossimi giorni, giusto per rendermi conto che stia bene nella sua nuova provvisoria collocazione.
Poi, però, sono sicuro, tornerà a casa, quando si sarà rimesso. D’altra parte, dopo 33 anni di onorato servizio qualche manutenzione si rende necessaria. Anche uno strumento solido e robusto come il piano Rhodes Mark I sente il peso dell’età, pur senza darlo a vedere. Credo sia il più bel regalo che mi abbia fatto mio padre quando ho finito le scuole medie o giù di lì. Ho sempre resistito alla tentazione di venderlo, nonostante il peso, l’ingombro, le crisi e tanto altro. Separarsi dagli strumenti musicali mi è sempre costato e non ho la mentalità dell’affarista, come quelli che trafficano continuamente. Poi, è uno strumento così speciale, che quasi tutte le persone conosciute che l’hanno venduto, pentite, dopo poco se lo sono ricomprato. Vabbe’, questione di poche settimane, poi riempirà nuovamente il vuoto fisico e sonoro che ha lasciato in casa. Farò festa.