I giornali e i notiziari si danno un gran daffare a sottolineare quanto sia pericoloso bere e mettersi al volante. A giudicare da come sono diffuse le notizie, sembra che tutti gli ubriaconi si siano dati appuntamento sulle strade nello stesso periodo. Non passa giorno che non accada almeno un incidente provocato da un automobilista alticcio. E prima?. Tutti sobri? Ovviamente non è così, ma quando accadeva un incidente, il dettaglio sulle condizioni di coscienza alterata dall’ alcol era marginale o veniva accertato solo in un secondo tempo, quando ormai la notizia era passata e non interessava più. A nessuno viene in mente che il pericolo è a monte: l’abitudine all’alcol è il primo problema, non solo per chi si mette al volante o per chi incontra un automobilista ubriaco, ma per chi ci vive insieme oltre che per il diretto interessato. E’ vero che chi provoca incidenti è spesso un ubriaco occasionale: basta avere cenato con gli amici e avere bevuto un bicchiere di troppo per provocare una strage, ma di campagne contro l’alcolismo non se ne vedono all’orizzonte. Si sottolinea solo il pericolo “funzionale” dell’alcol, non quello psico-fisico. E’ come dire che fumare fa male, perché i mozziconi di sigaretta sporcano e provocano incendi. Dire che l’alcol fa male irriterebbe la lobby dei viticoltori e si griderebbe all’attentato contro l’orgoglio vinicolo nazionale. Intanto muoiono più persone per l’alcol che per l’eroina.